MESSA IN SICUREZZA TORRE

Inizio lavori messa in sicurezza della Torre Nord della Rocca di Pierle


 

La nuova proprietà della Rocca di Pierle, dopo aver acquistato la rocca nel novembre del 2007 si è immediatamente attivata per ottemperare alle ordinanze sindacali che imponevano la messa in sicurezza della torre.Dopo la stipula dell'atto e trascorsi i tempi per rendere esecutiva la compravendita sono stati intrapresi i contatti con la ditta di progettazione che ha preso in carico la parte tecnica dell'opera. Predisposto un piano degli interventi è stata la volta di avviare la gara per appaltare i lavori. Al termine della gara e stipulati i contratti abbiamo potuto aprire il cantiere. I lavori sono stati avviati precisamente il 19 maggio del 2010 con l'arrivo della gru e si sono conclusi il 10 ottobre con la consegna della copertura sulla cima della torre. Nel giro di cinque mesi la torre di Pierle è stata messa in sicurezza.

La Sommità della torre era piuttosto malconcia e questi lavori sono serviti a ridarle un aspetto più decoroso, ad ridurre i rischi di caduta materiali sciolti e alla protezione dalle intemperie. Nello specifico il cantiere ha previsto le seguenti fasi:

Allestimento del cantiere
Il cantiere è stato aperto il 18 maggio 2010 e la strada che passa attraverso il centro abitato di Pierle è rimasta chiusa per una settimana, cioè il tempo necessasio perchè la gru finisse la prima di pulizia dell'edera e trasportasse dentro le mura tutti materiali per l'impalcatura e le macchine da cantiere. Successivamente l'area di cantiere è rimasta circoscritta entro la cinta muraria del castello. La gru è dovuta tornare altre due volte. La prima dopo che l'impalcatura era quasi completa per poter trasportare all'interno della rocca il montacarichi ed i materiali per la ricostruzione delle torre. Infine la seconda al termine di questa fase per far uscire le macchine del cantiere.

Rimozione materiali lapidei sciolti
La primissima fase del cantiere è stata quella di perlustrare la sommita della torre con la cesta in modo che gli operatori potessero far precipitare al suolo tutte le pietre smosse sulla sommità della torre, rendendo così possibili i movimenti al livello del terreno. In questa fase sono state anche puntellate le finestre del maschio e controllati i cantonali che presentavano cedimenti per dilavamento. In questa fase la parte della torre che ha richiesto più lavoro è stata quella rivota verso l'interno del castello dove era presente un ampia apertura piena di detriti e con folta vegetazione.

Rimozione edera
Questa fase ha richiesto quasi una settimana perchè l'area interessata era molto ampia. Inizialmente è stata rimossa l'edera dal muro di cinta nord, poi dalla torre, poi quella sui due lati del maschio per un perimetro di 12 metri, ed infine quella dalla torretta Nord-Ovest . I due operatori hanno agito da dentro la cesta utilizzando attrezzi manuali ma questo risultava spesso poco efficace. I migliori risultati sono stati ottenuti utilizzando il peso della cesta per schiacciare il manto di edera verso il basso e provocandone il distacco per gravità. In questo modo si è riusciti a provocare il distacco di grossi cumuli di edera accellerando di molto il lavoro.

Allestimento ponteggio fino livello del maschioAl termine della pulizia dell'edera è cominciato l'allestimento del ponteggio. E' stato utilizzato un ponteggio a tubo giunto e non a telai fissi perchè la forma della torre era troppo complessa per questa soluzione. L'impalcatura è stata acquistata dalla proprietà della rocca. I primi livelli sono stati eretti sollevando i tubi a mano, poi successivamente con argani a motore. Solo in un secondo momento, quando l'impalcatura era già salita oltre il maschio, è stato istallato un montacarichi da 200kg per consentire un trasporto più agevole dei matriali edili per la ricostruzione della torre.

Predisposizione basette ponteggio a sbalzo
Una fase importante del montaggio dell'impalcatura è cominciata al raggiungimento del dodicesimo livello che ha permesso di sopravanzare il corpo del castello. Il livello successivo prevedeva che il perimetro dell'impalcatura abbracciasse tutta la torre. Quindi dal tredicesimo piano in poi, l'impalcature sarebbe diventava a sbalzo.
Per ripartire il carico anche sui muri del castello, che in questo punto sono larghi 1,5 metri sono state realizzate due basi armate in cemento che hanno supportato il tredicesimo piano a sbalzo. La realizzazione delle due basette ha richiesto l'esecuzione di scuci-cuci con i relativi tempi di attesa.

Allestimento ponteggio a sbalzo attorno alla torre La realizzazzione dei piani dell'impalcatura dal tredicesimo in poi ha richiesto un po più di tempo, sia per la forma a trapezio del perimetro sia per il tempo di sollevamento dei materiali che si allungava di pari passo con l'altezza. A questo punto è stato installato un montacarichi su un lato dell'impalcatura, in modo da poter cominciare a sollevare il materiale da costruzione per ripristinare richiudere la torre. L'utilizzo di questo macchinario ha permesso di snellire notevolmente il carico di lavoro delle maestranze. I tempi e l'impegno di sollevamento si sono ridotti drasticamente.

Svuotamento torre dai detritiLa torre nella sua sommità era ridotta abbastanza male, il lato ad oves è andato distrutto nei secoli ed i due ambienti si sono riempiti di materiale lapideo e di sedimenti polvirulenti. Sopra di essi hanno trovato spazio vegetazione arborea, rovi e l'immancabile edera. Sulla sommità aveva radicato anche un piccolo albero. Tutto questo materiale è stato rimosso fino a recuperare quasi completamente il livello del piano originale. Questa attività è stata svolta tutta manualmente ed ha richiesto diversi giorni. Se ne è ricavato un vano interno a forma pentagonale provvisto di due fineste e due porte. Si è successivamente scoperto che da questo ambiente partono due scale, ricavate nella muratura, che raggiungono la sommità della rocca.

Ripristino continuità perimetrale della torre
A questo punto, sono cominciati i lavori di muratura che avevano come obietivo il ripristino della continuità della torre. In questo modo la successiva azione dei tiranti dovrebbe garantire la stabiità della torre. Sono stati inpiegati dei mattonni antisismici che sono stati mantenuti più internamente rispetto al piano dei muri in modo da poter permettere una successiva ricopertura. I due muri così ottenuti sono poi stati intonacati per l'esigenza di garantire l'ipermeabilizzazione della rocca.

Allestimento impalcatura interna in contrapposizione
Parallelamente alla costruzione del muro, all'interno dell'ambiente della torre è stata installata un'ulteriore impalcatura utile a poter eseguire le opere murarie anche sul lato interno. Questa serie di tubi innocenti sono stati appoggiati ai muri perimetrali dell'ambiente in modo che essi potessero controbilanciare la spinta che le funi della cerchiatura avrebbero sviluppato una volta istallate. Sono serviti tre ordini di tubi per completare questa installazione, segno che l'abiente originale era alto più di sei metri.

Cerchiatura con funi
La cerchiatura della torre è avvenuta tramite l'ausilio di 30 funi di nylon e di oltre 100 cricchetti a leva. Sui cantonali della torre sono stati poste delle tavole di legno atte a distrubuire il carico che le funi esercitavano sulla mmuratura. Ogni cerchiatura era composta da più funi e più cricchetti sia per rendere più facile il pretenzionamento ed il carico sia per l'esigenza di abbracciare i 32 metri di perimetro della torre. Questo intervento è stato posto a presidio di eventuali distacchi di porzioni di muratura.

Consolidamento e bauletto sommitale
Durante tutte le fasi di salita con l'impalcatura si è provvedudo a sanare tutte quell situzioni di instabilità delle singole parti. Sono state eliminate le pietre smosse, sono state rinzaffate le malte dilavate e sono state ricucite le lacune e le cavità presenti nei paramenti murari. Una volta raggiunta la sommità della torre è stato costruito un bauletto sommitale con l'obiettivo di preservate l'integrità e ridurre gli effetti dei fenomedi atmosferici.

Istallazione copertura
Per completare l'opera di messa in sicurezza si è provveduto a creare una copertura inclinata per poteggere temporaneamente la torre dalle intemperie. Tale struttura è stata realizzata con due strati di tavole di abete incrociate, ancorate sia alla impalcatura interne che a quella esterna. Sopra di esse è stata stesa una guaina bituinosa arderiata di impermeabilizzazione. Per ridurre il rischio di distacco della copertura, essa è stata lasciata aperta su due lati e sopra di essa sono state poste delle pietre di stabilizzazione. Il risultato finale è visibile su molti video aerei girati con i droni negli anni successivi.

Parallelamente sono state condotte tutte quelle opere di messa in sicurezza atte a garantire l'incolumità di tutto il personale e le attrezzature di cantiere.

Bauletto tratto nord cinta muraria
Il primo intervento di muratura è quello che ha riguardato la parte nord della cinta muraria, cioè la porzione sopra la quale sono passati tutti i materiali movimentati con la gru da 65 metri. Per garantire l'incolumita degli operatori addetti al carico, è stato per prima cosa realizzato un bauletto sommitale di sicurezza.
il Progetto del recupero della rocca prevede il rifacimento del baletto di tutti i parametri della rocca, solo che in questo stralcio dei lavori sono stati condotti solo interventi di somma urgenza per l'incolumità della persone e che comunque hanno interessato solo la messa i sicurezzadei luoghi prospicenti la torre,come richiesto dalle ordinanze del Sindaco di Cortona.

Messa in sicurezza porte del maschio
Un secondo intervento di messa in sicurezza è stato quello relativo alle due porte di ingresso del maschio. A causa del dilavamento delle pietre calcaree che costituivano l'arco che sosteneva, le pietre sopra l'apertura di ingresso erano supportare solamente dalla adesione della malta cementizia. Per eliminare il riscio di crolli è stata realizzata una tamponatura in mattone antisismico con architrave in acciaio. Questa muratura rimane arretrata di diversi centimetri rispetto al parametro originale in modo da permetterere un eventuale rivestimento in pietra. Questo rivestimento verrà condotto succesivamente alle indicazioni in merito della soprintendenza.


 
Ultimo aggiornamento 19/03/2011
 

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